“Nudi e crudi” 12 gennaio 2014, recensione

“Ha il sapore forte di una beef pie anglosassone, questa commedia. Ti incuriosisce e ti seduce. Solo dopo averla consumata per tre quarti, inizi a capire che non la digerirai tanto facilmente”.

(R. Foresti)

Quando s’incontra il talento lo si riconosce perché – glorioso, ti passa accanto, e lascia riverberi di luce nella mente.

Quando si ride così di gusto, come in questa efficace e potente commedia tratta dal libro di Alan Bennett del 2001, ti accorgi che siamo davanti a qualcosa di non-comune.

Alessandra Faiella è una attrice “non comune” che  – con garbo  – presenta un personaggio scombinato ma reale, ingenuo e intenso, apparentemente fragile, sensibile e votato alla gioia.

Sembra la solita storia tra moglie e marito – vittime di un furto subito nella propria abitazione,  motore di un susseguirsi di gags – e la banale quotidianità che ci è data da abitare, cieca ad ogni guizzo vitale proveniente da un “diverso” impossibile da accettare (perché sarebbe accettare la propria “miseria interiore”).

Ma per intenderci, proviamo ad entrare nella storia.

Immaginate di rientrare una sera, dopo esser stati al Covent Garden per assistere ad una splendida esecuzione del vostro amatissimo ‘Così fan tutte’, e trovare la vostra casa svuotata. Immaginate di dover vagare per cercare aiuto, e di incontrare personaggi sempre più stravaganti, mano a mano che i giorni passano e dei vostri ‘effetti personali’ non compare traccia… e voi vi adattate a vivere come campeggiatori in casa, e fate i conti con le vostre identità e certezze…

Alessandra Faiella Max Pisu vestono i panni dei beneducati Mr e Mrs Ransome, prestando la propria sapienza comica ai loro turbamenti, discussioni, contraddizioni, di fronte alla girandola di situazioni inattese che minano profondamente la granitica abitudine della coppia. In un percorso in cui entrano in contatto con una divertente galleria di personaggi strampalati eppur credibili, incarnazione di un ‘altro’ indispensabile ai coniugi per poter (non) comunicare, che ha, in tutte le sue varianti, la voce e il corpo di Claudio Moneta.

Un percorso che potrebbe essere la pietra tombale del loro rapporto, o forse l’inizio di una nuova esistenza libera dalle soffocanti convenzioni. Sperimentando come la realtà possa essere contemporaneamente tragica ed esilarante. Dipende dal punto di vista.

Ma la commedia ha in sé qualcosa di ancestrale come la contrapposizione tra maschile e femminile, con – nel gran finale – la morte del primo e il pianto metamorfico e beffardo della seconda; e ha in sé gli elementi per trattare e analizzare i nostri consumati rapporti di coppia, per lasciarci stupiti e divertiti a riflettere sulle bugie più ovvie, le maschere più adattate; e poi ancora, quel benessere contrapposto alla povertà degli immigrati, che non si vedono ma ci vengono raccontati in tutta la loro umanità dal talento della primadonna… e senza nulla togliere a nessuno, è Alessandra Faiella a reggere gli esiti di una bella commedia recitata da una fuoriclasse!

Natascia Nobili