Nell’ambito delle iniziative di Educazione alla Sicurezza Stradale promosse sul territorio, il Provveditorato agli Studi di Reggio Emilia, d’intesa con l’Osservatorio Regionale per l’Educazione Stradale della Regione Emilia Romagna, propone anche a Castelnovo ne’ Monti, presso il teatro Bismantova, il Progetto di Sensibilizzazione “OneLife” nell’ambito del “Maggio in Strada 2013”, iniziativa riservata agli studenti iscritti e frequentanti le Scuole di istruzione secondaria di 2° grado in indirizzo, Venerdì 24 maggio 2013 alle ore 9.30
Si tratta di un percorso comunicativo, come da allegata proposta della compagnia “Fuorischema”, di Luca Pagliari, che affronta il tema degli incidenti stradali e vuole stimolare una profonda riflessione sul valore della vita e sulle responsabilità che abbiamo verso noi stessi.
Progetto di sensibilizzazione “OneLife” – Filosofia e obiettivo del progetto
L’idea è quella di “regalare” agli studenti delle esperienze emotivamente forti e coinvolgenti, in grado di stimolare una profonda riflessione sul valore della vita e sulle responsabilità che abbiamo innanzitutto verso noi stessi. Il percorso comunicativo non affronta esclusivamente il tema della sicurezza stradale, ma intende proporre un concetto più ampio di stili di vita che prevedono comunque e sempre il rispetto delle regole. Velocità, alcol, droga, fumo ed altri comportamenti negativi, sono spesso concatenati tra loro. L’obiettivo del progetto è quello di mettere fortemente in discussione questo approccio alla vita, evitando la retorica.
Le storie al centro di “OneLife”
Kristel Marcarini
Promessa dello sci italiano, Kristel è morta a 18 anni dopo aver assunto la prima e ultima pasticca della sua vita. Un fatto di cronaca avvenuto nel 2008 di cui si occuparono a lungo i media nazionali.Al di là della cronaca, Luca Pagliari a Clusone, paese natale di Kristel, ha intervistato la mamma, le amiche, il suo allenatore. Ha ripreso le montagne che Kristel amava e la sua cameretta che tanto assomiglia a quella di ogni ragazzo. Un percorso struggente che inevitabilmente porta a riflettere sul labile confine che spesso separa il bene dal male, il successo dalla tragedia. Di droga può morire anche un’atleta che ama la vita?
Gabriele Tronconi
A 18 anni un incidente di auto avvenuto in piena notte lo ha reso paraplegico. Gabriele era alla guida, accanto aveva il suo migliore amico e stavano rientrando a casa dopo aver trascorso la notte in discoteca, quando improvvisamente, causa l’alta velocità, l’auto ha cappottato varie volte. Pochi istanti per veder cambiata per sempre la propria esistenza. Fortunatamente, come dice Gabriele, l’amico Luigi non riportò danni, altrimenti alla paraplegia si sarebbe aggiunto anche il peso insostenibile del rimorso. Una storia drammatica, ma anche di coraggio e di rinascita. Gabriele oggi ha un lavoro, ha riconquistato una propria autonomia, non ha mai mollato. La grande frustrazione è legata alle barriere architettoniche, agli scooter parcheggiati sui marciapiedi, a chi non rispetta i parcheggi riservati ai diversamente abili, a chi puntualmente si dimentica che esistono persone come Gabriele. Tra immagini, filmati e oggetti, Gabriele è sul palcoscenico assieme al conduttore del format.