E’ la storia di quattro uomini, che vegliano all’ordinato
svolgimento della vita cittadina. Alberto è il vigile zelante,
scrupoloso, pignolo, che nel comminare contravvenzioni
raggiunge giornalmente le più alte percentuali. Peppino,
guardia scelta, è addetto all’ufficio contravvenzioni; ma le
sue preoccupazioni sono di natura più elevata, giacché ha
composto un nuovo inno per i vigili e sogna di vederlo
adottato in luogo dell’attuale. Il brigadiere Pietro è un tipo
bonario, un pacioccone: ha una figliola ed un ragazzino. Il
maresciallo è un uomo comprensivo ed umano: dirigere i
metropolitani sarebbe per lui un compito abbastanza semplice,
se non ci fossero, a complicarlo, le manie di due suoi
dipendenti. Alberto vorrebbe diventare interprete e studia
accanitamente il francese, servendosi degli appositi dischi;
Peppino non fa che pensare al suo inno e nella speranza di
spuntarla ricorre alla protezione di un Monsignore, suo
lontano parente. Ma Alberto viene bocciato all’esame di
francese e il sogno di Peppino resta tale. La figlia di Pietro
sposa un giovane pugile e Peppino e Alberto si fanno in
quattro per aiutare Pietro nei preparativi. Alla fine Alberto
verrà trasferito a Milano: il maresciallo ha voluto punirlo
per le troppe contravvenzioni elevate.
Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo
il 29-10-2005
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MAURO BOLOGNINI
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