Australia 1931. Molly Craig è una ragazza aborigena strappata alla sua famiglia per essere istruita come domestica
ed essere integrata nella società dei bianchi. Insieme alla
sorella Daisy e alla cugina Gracie intraprende un viaggio di
oltre 1.500 miglia, pieno di insidie e pericoli, per ritornare
a casa.
Critica"Interpretato da Kenneth Branagh, da attori presi dalla
strada e dal mitico attore aborigeno Gulpilil, il film è un
piccolo capolavoro, girato con stile asciutto, commovente
senza lacrima sul viso, fotografia magnifica". (Piera Detassis
‘Panorama’, 5 dicembre 2002)
"Lineare, drammatico, vigoroso, alimentato da un fervore
civile che commuove senza sentimentalismi o volgari cedimenti,
‘La generazione rubata’ è un terso e veemente film che
utilizza la macchina da presa, i paesaggi desertici e
sconfinati, le facce autentiche delle sue giovanissime
attrici, la tenacia odiosa del personaggio, realmente
esistito, interpretato da Kenneth Branagh per denunciare e
obbligare gli australiani a guardare senza mistificazioni e
giustificazioni il proprio passato recente, il vergognoso
comportamento verso gli aborigeni". (Enrico Magrelli, ‘Film
Tv’, 3 dicembre 2002)
" ‘La generazione rubata’ è una storia vera e di questo siamo
grati sia al regista Phillip Noyce, specializzatosi in
thriller hollywoodiani, che a Doris Pilkington, figlia di
Molly e autrice del romanzo da cui è tratto il film. La verità
storica c’è, quella cinematografica meno. Colpa di bambine
così belle da sembrare uscite da uno spot anni ’80 della
Benetton, di paesaggi da cartolina e di una regia fiacca che
non entra in sintonia con le musiche dissonanti di Peter
Gabriel. Il lieto fine risolve ogni conflitto. Preferiamo la
maturità di un’altra pellicola sugli aborigeni: ‘The Tracker’
di Rolf de Heer, in cui Gulpilil recitava lo stesso ruolo ma
con più bravura. ‘La generazione rubata’ preferisce l’effetto
alla riflessione. E infatti è piaciuto molto alla Miramax, che
lo distribuirà anche in Usa e in Inghilterra". (Francesco Alò,
‘Il Messaggero’, 22 novembre 2002)
Note- PRESENTATO AL FESTIVAL DI TAORMINA 2002