Attraverso scene comiche, materiale d’archivio,
interviste e testimonianze di personaggi dello spettacolo e
della politica, Sabina Guzzanti presenta la sua personale
denuncia contro la ‘libertà di espressione’ limitata dal
governo Berlusconi che ha portato all’allontanamento dal
piccolo schermo di alcuni storici protagonisti della tv
italiana senza un’adeguata reazione da parte dell’opposizione.
Vengono inoltre ripercorse le alterne fortune della sua
trasmissione ‘Raiot’, cancellata dal palinsesto di Raitre dopo
la messa in onda della prima puntata e portata poi in scena
con successo all’Auditorium di Roma dove è stata ripresa da
alcune televisioni private.
Critica"Certo, viva. Lo ha gridato il pubblico di Venezia con
15 minuti di plausi. La Guzzanti, una delle epurate dal video,
proclamandosi la buffona, costruisce sulla linea di Moore un
bellissimo documentario sulla censura e la libertà di
informazione satirica in Italia. Interroga non solo sé e i
suoi bravi (Grillo, Rossi, Luttazzi, Fo) ma anche stupefatti
comici stranieri. Tra gli intervistati ci sono gaffes storiche
di pre-potenti Rai, un Marcorè-Gasparri sublime, Sabina che fa
Berlusca, mentre dicono cose belle e intelligenti Biagi, de
Bortoli, Santoro, Travaglio. Intervento magistrale di Furio
Colombo: non possiamo più dire di non sapere. A cavalcioni tra
farsa e tragedia il film è irresistibile sia quando fa ridere,
spesso, sia quando fa venire rabbia, spessissimo, e rilancia
il potere documentario di controinformazione. Da vedere."
(Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 16 settembre 2005)
Note- EVENTO SPECIALE ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE
CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005). – INTERVISTE A CURA DI
ALBERTO NERAZZINI. – VIGNETTA: MASSIMO BUCCHI.