Chi ha paura dell’uomo nero

il 11-04-2012

10.00

5,00

Centro teatrale MAMINO'

Spettacolo teatrale per gli studenti della scuola materna nell’ambito della rassegna di teatro ragazzi 2011 2012.

 

Ispirato a Sembrava un corvo

di Alfredo Stoppa e Sonia M. L. Possentini.

 

Di e con Eleonora Giovanardi e Angela Ruozzi

Drammaturgia dei suoni: Marco Monica

Consulenza luci: Fabio Festinese

Scene: Santino Costi

Foto di scena: Francesco Rifolfi

con la collaborazione artistica di Little Red Stuga AB e Sonia Possentini,

l’ispirazione di Smarin Design

e la consulenza psico-pedagogica di Dott.ssa Pinuccia Fagandini

produzione Centro Teatrale MaMiMò

“Se non fai i compiti arriva il mostro e ti mangia!”, “Se non riordini la camera chiamo l’uomo nero che ti porta via!”. Queste frasi popolano l’infanzia di Martina e dei bambini di oggi e di sempre. Ma cosa succederebbe se l’uomo nero che tanto evochiamo tutt’a un tratto si materializzasse?

In questa favola l’uomo nero, un’ombra sui muri dal risolino stridulo, un mostro impalpabile simile a un corvo, con la sua bicicletta cigolante, il suo aspetto arcigno e il suo TI MANGIO, fa tremare la piccola protagonista che lo vede apparire inaspettato dalla nebbia della pianura. La paura cresce a tal punto che lei stessa si ritrova a seguirlo, a scrutarlo da lontano, a spiarlo. Una paurosa attrazione che si risolve con un anno in più, una sorellina discesa dalla luna e la scoperta che quell’uomo nero altro non è che…

Le paure sono una cosa seria. Le paure dei bambini lo sono ancora di più. Essi non sanno ancora distinguere chiaramente i sogni dalla realtà; si affidano alla conoscenza degli adulti che spesso minimizzano, spaventano con leggerezza o si rifugiano dietro “frasi bugiarde e vili”. D’altronde i bambini lo sanno che esiste qualcosa di cui bisogna avere timore. Talvolta ne vanno essi stessi alla ricerca: devono sapere chi c’è in cantina, chi si nasconde nella casa disabitata.

Lo spettacolo ha il desiderio di riaffermare che l’uomo nero esiste, non importa se è concreto o è solo immaginato. La paura esiste e ci fa qualcosa. E’ dunque un sentimento che va affrontato seriamente, delicatamente e rispettato a qualsiasi età della vita.

E’ giusto ed educativo parlare della paura, la paura c’è già negli incubi infantili, noi le diamo solo una rappresentazione. La paura è un campanello d’allarme, ti mette in guardia dai pericoli. Essa ha perciò un valore strutturale per l’evoluzione del bambino. Ma la favola deve anche aggiungere che il bambino ha la forza per affrontare le sue paure. La favola deve concentrarsi sulla capacità attiva, positiva, trasformativa del bambino, che scoprirà attraverso essa gli strumenti per agire sulla paura. E’ il bambino stesso che deve trovare la via d’uscita, noi dobbiamo solo armarlo a puntino.

Dott.ssa Pinuccia Fagandini

Teatro d’attore, ombre e pupazzi.