Il giorno dopo non morì nessuno

il 16-03-2014

17.00

7.00 adulti e dagi 11 anni; 4.00 dai 5 ai 10 anni

Ensamble dell'Istituto diocesano di Musica e Liturgia di Reggio Emilia

Testi di Emanuele Ferrari liberamente tratti da " Le intermittenze della morte" Di Josè Saramago

Bisogna essere grandi per parlare di morte? Noi crediamo di no.
Per questo motivo la proposta di un racconto musicale, inserito come concerto nella rassegna di Phos hilaròn, è stata lasciata nelle mani di bambini e giovani che frequentano in vari modi i corsi organizzati dall’Idml.
La storia. Un paese con una situazione paradossale: la morte comincia a prendere interesse per la vita. Poi la musica, le lettere viola che tornano indietro, e il resto… venite a vederlo, domenica 19 maggio ore 18,00 presso la Casa Madonna dell’Uliveto.
Il giorno dopo non morì nessuno (questo è il titolo del racconto musicale) prende spunto da Le intermittenze della morte, di Josè Saramago, liberamente elaborato da Emanuele Ferrari, appositamente per i giovani dell’Idml, dopo un cammino comune di studio sullo stretto rapporto che esiste tra musica e poesia.
L’intera produzione è curata da giovani e ragazzi, allievi dell’Idml o partecipanti al campo “Come un’orchestra” 2012-2013. Tre giovani studentesse, Elisabetta Bertocchi, Valeria Marino e Agnese Bertocchi, hanno composto le musiche e cureranno la direzione dei brani eseguiti dal gruppo strumentale di Musica d’insieme, dai bambini del coro di voci bianche e da alcune voci recitanti.
Le idee musicali delle compositrici partono da suggestioni del testo. Dando suono a personaggi ed eventi, trattati musicalmente secondo alcune forme classiche di composizione, nascono l’Ouverture, la Marcia delle lettere viola, la Danza della morte, il Notturno.
La proposta è sicuramente insolita per la modalità di realizzazione e per il contenuto: una possibilità per i giovani e giovanissimi di manifestare le proprie capacità narrative e musicali giocando seriamente con un tema così importante; un’occasione per tutti per fermarsi a ragionare sul senso della vita e della morte con leggerezza.