La più lunga traversata italiana: fare il giro di tutta la dorsale di montagne del nostro paese conta ottomila
chilometri, la stessa distanza che c’è dall’Atlantico alla Cina. Scrive Paolo Rumiz: “questo è il viaggio di qualcuno partito per fuggire dal mondo, e che invece ne trova un altro: a sorpresa, il viaggio è diventato epifania di un’Italia vitale e segreta.Come ogni vascello nel mare grosso, la montagna può essere un insopportabile incubatoio di faide, invidie e chiusure. Ma può anche essere il perfetto luogo rifugio di
uomini straordinari, gente capace di opporsi all’insensata monocultura del mondo contemporaneo”.
Se il vizio di Rumiz è quello di imparare a memoria le carte geografiche, agli attori di questa narrazione tocca il compito di farle parlare, nell’ostinata intenzione di salvare questa nazione dalla morte dei luoghi,
per riuscire a raccontare con stupore e meraviglia ciò che una volta trovato resta prezioso e dura.
In occasione della Giornata della Memoria