Attilio e Carlotta, due attori alla fine della loro carriera, si ritrovano in provincia, nel teatro deserto di Rio Saliceto. Rivivono i fasti di un tempo, ma anche la loro quotidianità: i bisticci, le parole inascoltate, i loro silenzi ma anche l’impossibilità di vivere senza l’altro.
Vecchiatto, è autore di poesie sin dagli anni ’30, ha girato il mondo con la moglie Carlotta, ha conosciuto persone celebri, ha messo in scena opere teatrali in America Latina, a New York, a Parigi.
Il grosso quaderno di sonetti, che porta sempre con sé, racchiude la sua ultima opera ed è per lui come un salvagente a cui aggrapparsi per riuscire a far sentire ancora la sua voce d’attore.
Adesso, alla fine della carriera, lui e Carlotta sono due vecchi inadatti al mondo globale che li circonda.
Ritratto di una coppia vera o fantastica? Metafora di una carriera o di una qualsiasi vita?