Atto unico per un attore, una chitarra e un quartetto d’archi
“Non posso credere che sia morto. Lui mi ha aiutato a vivere tante volte …” 8 dicembre 1980: l’inizio di un incubo, per Mark David Chapman; la fine di un sogno, per milioni di fan. Sogni ed incubi si intrecciano nella mente di Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon. Era un bambino, Mark, quando i Beatles volarono finalmente negli States. Si invaghì di John, del suo stile così alternativo rispetto a quello di Paul. Si innamorò di canzoni all’apparenza innocue, ma capaci di scalfirgli l’anima. Non avrebbe rinunciato a quella musica per nulla al mondo. A costo di consegnarla alla storia, preservandola per sempre, con cinque colpi di pistola. Si dice che a chi muoia scorra, in un istante, tutta la vita davanti. Nelle ore trascorse ad attendere John, davanti all’ingresso del Dakota Hotel, Chapman ripercorre – come in un flashback estremo – quel sogno condiviso con milioni di ragazzi di tutto il mondo, ritrovando le canzoni, le frasi ed i gesti che hanno segnato un’epoca ma non lo hanno aiutato, forse, a vivere tante volte …
ATTENZIONE: per sopravenuti impegni televisivi dell’attore Alessandro Haber, lo spettacolo inizialmente previsto per venerdì 21 febbraio è spostato a mercoledì 26 febbraio 2014.