Intervista a Walter Matteini, coreografo di Imperfect Dancers
Com’è nata la sua passione per la danza?
Ho iniziato da bambino in una scuola di danza, partendo con la breakdance che all’epoca andava molto, poi il moderno e infine al classico, fino ad arrivare al diploma in Accademia. Dopodiché sono stato all’estero, ma poi ho deciso di rientrare qui in Italia.
Qual è la difficoltà maggiore del vostro lavoro?
La difficoltà maggiore è controllare la velocità di distribuzione e lo spazio, poiché basta molto poco per uscire dallo schermo o perché l’ombra dia un’immagine diversa. Ecco, la difficoltà maggiore per le ombre corporali è questa, mentre per le sagome è stato difficoltoso all’inizio imparare come muoverle, come tenere l’impugnatura.
Quanto tempo serve per progettare uno spettacolo d’ombre come questo?
È servito molto tempo, circa tre settimane, poiché è un lavoro che non puoi compiere teoricamente, devi avere la sagoma per capire come muoverti, per studiare e imparare la parte delle ombre e quella danzata. È stato un lavoro che ha richiesto molto tempo perché va eseguito in stile catena di montaggio, con gli artigiani che lavorano le sagome, preparano i pannelli, in modo che di volta in volta abbiamo tutto ciò che serve in scena. In questo modo è possibile anche studiare la scena, e nel caso apportare delle modifiche.
Per quale ragione avete deciso di interpretare Shakespeare?
Più che altro abbiamo deciso di interpretare ‘Sogno di una notte di mezza estate’, che è un tema che si presta bene sia al corpo sia alle ombre, c’è questo gioco tra reale e fantastico, quindi era un pezzo che si prestava bene alla fusione di queste due arti. La danza va vista anche alla di la dell’ombra, per cui serviva un tema che si potesse fare sia davanti allo schermo che dietro, e nel Sogno ci sono tutti gli elementi giusti per poterlo fare.
Howl – La Redazione
Qui di seguito la fotogallery dello spettacolo di danza andato in scena venerdì 7 dicembre 2012.
Sul palco del teatro Bismantova la compagnia ‘Teatro Gioco Vita‘, specializzata in teatro delle ombre.
Gli scatti sono di Erica Spadaccini.